Ero straniero
“Ero straniero – L’umanità che fa bene”
20 aprile 2017
di Alice Tinozzi
Il 12 aprile è stata presentata a Roma la campagna “Ero straniero – L’umanità che fa bene”, promossa da: Radicali italiani, Fondazione casa della carità “Angelo Abriani”, Acli, Arci, Asgi, Centro Astalli, Cnca, A buon diritto, Cild, con il sostegno di sindaci e organizzazioni, tra cui Caritas e Fondazione Migrantes. Sono state esposte le ragioni e gli obiettivi del progetto e illustrate le proposte all’interno della legge di iniziativa popolare che intende superare la Bossi-Fini e risolvere la questione dell’immigrazione tramite l’accoglienza, il lavoro e l’inclusione.
Le proposte toccano vari temi, come quello dell’introduzione del permesso di soggiorno temporaneo (12 mesi) per la ricerca di occupazione e attività d’intermediazione tra datori di lavoro italiani e lavoratori stranieri non comunitari, per facilitare i colloqui di lavoro, e la reintroduzione del “sistema dello sponsor” (originariamente previsto dalla legge Turco-Napolitano), da parte di singoli privati per l’inserimento nel mercato del lavoro del cittadino straniero.
Viene inoltre avanzata la proposta di una legge che permetta la regolarizzazione su base individuale degli stranieri “radicati” per regolamentare le attività lavorative, a cui si lega la necessità di nuovi standard di riconoscimento delle qualifiche professionali. Si richiede dunque l’introduzione di misure per l’inclusione attraverso il lavoro dei richiedenti asilo con l’ampliamento del sistema Sprar (Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati) e puntando su un’accoglienza diffusa capillarmente nel territorio.
Vi sono anche proposte di legge riguardanti la sicurezza e la salute dello straniero, come il godimento dei diritti previdenziali e di sicurezza sociale maturati, l’uguaglianza nelle prestazioni di sicurezza sociale e le garanzie per un reale diritto alla salute dei cittadini stranieri. Inoltre, per i titolari del permesso di soggiorno di lungo periodo, viene anche avanzata la proposta di un’effettiva partecipazione alla vita democratica.
Infine, si richiede l’abolizione del reato di clandestinità con l’abrogazione dell’articolo 10 bis del decreto legislativo 26 luglio 1998 n. 286, per dare maggiore accento all’obiettivo principale di questa campagna: l’integrazione.