Una Canzone di Pace 2007
….La colpa è mia…ovvero quando si dice sì alla scuola di pace
Cronaca semiseria di una “Una canzone di pace 2007”
di Raffaele Bruno
Quando Corrado, nell’autunno del 2006, mi ha proposto di collaborare alla scuola di pace, me l’ha spiegata più o meno così:
“guarda Raffaele, tu non devi fare niente di particolare: devi dirigere un laboratorio teatrale con almeno 30 ragazzi, provenienti da 4 scuole: il Brunelleschi di Afragola, il Gandhi di Casoria, il Garibaldi e il Caruso di Napoli, girando per le varie scuole. Sarai in compagnia di altri 4 laboratori, simili al tuo: musica animato da Emanuele Aprile e Nunzio Fiorentino, fotografia animato da Rosario D’Angelo e Simona Mercurio, scrittura animato da Sara Forgiane e danza animato da Cinzia Musella.
Ma tu, tranquillo, non devi fare nulla di speciale…Certo se occorrono altre prove per allestire lo spettacolo, perché 5 incontri sono pochi, sei libero di farle. Tutto qui”.
Ricordo che gli dissi “grazie Corrado…” e di prove ne abbiamo fatte perlomeno altre 10.
Poi aggiunsi ingenuo:”Corrado, insomma questo è l’impegno?”
E lui:”sì, Raffaele, tranquillo, non devi fare più niente”
Poi mi ha fissato ridendo un po’…e chi lo conosce sa che significa quel ghigno..
“Raffaele…poi…sai alla fine c’è la canzone di pace… e tu…per carità…è già tutto organizzato…presidente della giuria Tommaso Bianco, 10 gruppi musicali che partecipano, ospiti,…premiazione…tutto a posto.”
“Tu non devi fare nulla….solo la scaletta, dare una mano per posizionare bene le luci e… l’audio, ecco l’audio è importante…e…poi dici qualcosa…. presenti i gruppi…ma io ti darò una mano, sarò sempre vicino a te…sempre se sei d’accordo, naturalmente”
“Mi raccomando brio, ritmo, una cosa leggera, qualche battuta spiritosa.
Insomma devi curare un po’ pure la regia complessiva della serata, coordinare i 60 ragazzi che rappresenteranno due saggi, sì proprio quelli che tu hai ideato e che sono il frutto dei laboratori, i due balletti, e mi raccomando i tempi che come sai dall’anno precedente sono stretti”.
Mannaggia la scuola di pace…la colpa è mia, sì, solo mia…mi sono fatto incastrare per il secondo anno consecutivo…perché io, invece di fuggire, invece di urlare che sono contro la pace, che mi piace Bin Laden, santo uomo, e pure Bush, gli ho risposto ipnotizzato:”va bene”…
Lo spettacolo è durato tre ore e mezzo!!
Direte voi…ma il tema era semplice?
Certo…un tema leggero e spensierato: “mondo arabo e islam, tra immaginazione e realtà”…una passeggiatina rilassante.
….dimenticavo…il compenso: niente..
“Ma come, Corrado, neanche birra e panino?
e il gruppo di supporto…ma sai che sono veri musicisti: Emanuele Aprile, Antonello Petrella, Marco Garofano, Gianfranco Coppola?
“Niente…basta ca te tenco dinto ‘o core…anzi, bisogna impegnarsi a far venire tante persone e chiedere un contributo per recuperare le spese”.
E questo è stato fino alla sera del 25 maggio quando si sono accese le luci del teatro Totò e il primo applauso fa dimenticare tutta la fatica messa in campo.
A parte gli scherzi la verità è che io sono grato immensamente alla Scuola di pace e a quella straordinaria persona che è Corrado Maffia che ripone in me la sua fiducia, e che mi ha consentito di comunicare attraverso la mia arte suggestioni ed emozioni partendo da una tematica così complessa e delicata.
Devo ringraziare, perché in questa esperienza ho conosciuto ragazzi straordinari, sensibili, bravi, generosi, coraggiosi e un po’ pazzi…
Ragazzi della nostra tanto martoriata, violentata e sporcata città, vera risorsa, unica speranza di rinascere per Napoli.
Io ho una preghiera e una speranza, che quelli che ci amministrano imparino a guardare questi ragazzi, a fissarli negli occhi, i ragazzi di Napoli, i loro figli, i nostri figli; e mi domando spesso e spero che anche loro, con il cuore in gola, si facciano la stessa domanda: ma quale futuro stiamo consegnando a questi ragazzi?
La scuola di pace insegna pace e tolleranza ed è un piccolo seme che germoglia sotto i nostri occhi. Continuiamo a seminare, caro Corrado, dobbiamo essere sempre di più perché il nostro URLO di pace deve sfondare un muro fatto di intolleranza, malgoverno e malaffare.
Lo dobbiamo fare, non per me, non per te, ma per questi ragazzi unici e straordinari che meritano un mondo di onestà e di serenità.