Una Canzone di Pace 2008
di Andrea Aprile
Otto gruppi di artisti esordienti con contributi belli e non scontati. L’associazione Scuola di pace onlus che, dal 1991 ha iniziato un progetto socio-culturale nella realtà napoletana, oggi continua a dare la possibilità a tanti giovani, studenti e non, di uscire dalla routine che Napoli offre per gettarsi anima e corpo in un progetto di musica, teatro e, soprattutto, riflessione.
Tema dell’anno è stato “La Costituzione italiana, dalla parte dei deboli”, e non vi sembra una decisione mirata? Quando mai come adesso c’è stata necessità di fare propri quei valori sociali che la Costituzione porta in sé?
Come tutti gli anni, da questo progetto che si rinnova continuamente, nasce dal 2001 la rassegna musicale “Una canzone di pace” aperto ad associazioni, scuole, giovani e “diversamente giovani” che portano il loro fondamentale contributo con canzoni inedite, scritte e musicate per l’ occasione.
Ospitata dal teatro Trianon, lo scorso 20 maggio, la serata è stata un mescolarsi di generi, voci, sensazioni differenti che hanno espresso nel modo più svariato il pensiero e la situazione della nostra società.
Hanno partecipato gli Esperia con “Dritto e rovescio” che hanno saputo colpire la giuria per l’evidente impegno nella preparazione della performance dove hanno dovuto affrontare l’ulteriore difficoltà di gestire un coro così vario. Si sono aggiudicati il premio per l’esecuzione e un lungo applauso, anche per il testo che tocca tematiche attuali e molto sentite dai giovani.
Come miglior testo è stato premiato “L’altra faccia” dei Tears of ice. Sono riusciti a racchiudere al meglio in una canzone gli aspetti fondamentali della Costituzione, hanno composto un brano denso di significati e ben articolato dove è evidente il sentimento-risentimento degli autori per la particolare situazione politica dell’ultimo decennio.
“Dicono che viviamo di diritti
scritti tra gli articoli di mille pagine
ma siamo qui
tra i rumori delle ipotesi
di politiche vaganti
e menti instabili…”
Dreaming freedom dei resonance è stata votata come miglior canzone per la perfetta sincronia tra parole, musicalità e voce solista. Una canzone che ha trovato il pubblico d’accordo con la giuria. E’ un dovere evidenziare la bellissima voce della cantante e l’ottima esecuzione. Hanno colpito nel segno, bella davvero!
Ma non è finita qui! Come non menzionare il contributo degli ospiti che, sottolineo, si sono offerti (come tutti) di partecipare gratuitamente alla serata:
- Alessandro Bolide, cabarettista di professione, è stato un buon legante nei momenti di attesa tra le esibizioni dei gruppi;
- i Coriander stem, che hanno riproposto la canzone vincitrice dell’edizione 2007;
- ai Vottafuoco, invece, va un ringraziamento speciale non solo da parte dello staff, ma anche del pubblico tutto. Hanno concluso la serata con brani di musica popolare, alle note dei quali il teatro intero non ha saputo resistere. Tutti in piedi a ballare: anziani, adulti, ragazzi! E’ stato un momento spensierato, coinvolgente che ha messo d’accordo tutti.
Durante la serata altrettanto piacevole, anche se basata su uno spirito completamente diverso, è stata la visione degli spot. Spot dal contenuto forte, ben studiati e girati con cura. Questo è stato il contributo più evidente dato dagli alunni delle scuole che hanno partecipato al progetto: Liceo Brunelleschi di Afragola, I.T.C. Caruso di Napoli, Liceo Gandhi di Casoria e Liceo L. Da Vinci di Caivano.
Rosario D’angelo ed Andrea Valentino hanno fatto in modo che ciò avvenisse, e per questo meritano un cenno particolare.
Molto toccante è stato il frutto del lavoro del laboratorio teatrale “Delirio creativo” gestito da Raffaele Bruno. Attraverso il teatro hanno proposto l’espressione sofferente di questa società, costruendo il momento più emozionante di questa canzone di pace.
I Jazz G.a.m.e. project, gruppo formato da cinque giovani talentuosi musicisti: Marco Garofano, Gianfranco Coppola, Federico Perfetto, Antonello Petrella guidati dal maestro Emanuele Aprile sono stati la presenza costante della serata allietando tutti con intermezzi di Jazz sperimentale.
Il ringraziamento finale e probabilmente il più importate si deve a colui che ha reso possibile questa bellissima serata: Corrado Maffia; insieme ai ringraziamenti chiedo a lui e a tutti coloro che hanno lavorato per questo progetto di continuare così, perché è grazie a persone come loro che Napoli continua a sperare.