Una Canzone di Pace 2010
Buon compleanno alla Canzone di Pace!
di Carmela Tagliamonte
Anche quest’anno come ormai da 10 anni, dico Dieci anni!, si è concluso il programma annuale della Scuola di Pace con la magica serata della Canzone di pace.
I giovani che hanno partecipato alla gara insieme ai gruppi professionisti, che volontariamente aiutano a rendere gioiosa e carica di energia la serata, hanno riempito di entusiasmo i cuori degli spettatori nella Sala dell’Auditorium del 28° C.D. di Chiaiano.
Ha aperto la serata Corrado Maffia, anima della manifestazione, dando il benvenuto e ringraziando la Dirigente scolastica del 28° circ. Didattico – Chiaiano, Dott/ssa Silvana Casertano.
Come sempre il presentatore Raffaele Bruno con la sua travolgente ironia e simpatia ha dato ad ogni momento un tocco in più coinvolgendo il pubblico con il suo sorriso e la sua leggerezza.
Sapiente regia quella di Emanuele Aprile che grazie alla sua tenacia è riuscito a formare una piccola band, gli “Ammuin proj.”, un gruppo di ragazzi cingalesi, studenti della Scuola di Pace, con la passione per la musica.
Prima di passare in rassegna le canzoni non si possono non menzionare e ringraziare i gruppi dei professionisti, che si sono alternati con le canzoni in gara, come gli “O Rom” che hanno incantato con il suono bellissimo di una fisarmonica proponendo musica e canti romeni e Marco Zurzolo con i suoi brani ironici .
Ed infine i bravi Fintillimani con brani della tradizione napoletana antica. Saranno “Finti “ ma sono proprio bravi!
Alla rassegna hanno partecipato sei gruppi musicali e una cantante.
Ecco il primo gruppo i ” Gatta blu “ ! con “E che jurnata nera”, scritta, musicata e cantata dal gruppo del laboratorio musicale del Centro Diurno di Riabilitazione del Distretto Sanitario di Scampia, esperti in scrittura collettiva e coordinati dalla brava musicoterapista Imma Palladino.
La canzone nasce dall’osservazione attenta e ironica, anche se un po’ triste, del comportamento di vita tipico di una certa napoletanità. ” Chest’è a storia e duie guagliune ch’escene a rint a uno e sti riun n’copp o motorin e senz’ e sord pa’ benzin se ne vann a parià”.
Secondo gruppo “La S.T.R.A.N.O. Band” con la canzone “Primavera”, testo di Marcello Cacace e musica di Ettore Aliberti e Antonio Bove. E’ una dolce ninna nanna sulla primavera che risveglia la natura, i desideri, i sogni e soprattutto l’amore. E’ difficile immaginare cosa vuol dire primavera lontani dagli affetti, lontani dalla vita. Ce lo raccontano loro, che nonostante la tristezza del momento riescono ad immaginare una mamma-primavera che addolcisce le loro giornate proprio con una ninna nanna che “aiuta a campà” mentre il pensiero vola lontano … ”luntane addù te”.
Con una splendida formazione di archi, appunto menzionata per la migliore esecuzione, ecco gli Esperia che con “I figli di un sole che splende” portano un raggio di sole sulla canzone di pace, testo e musica dell’Ensemble Vocale Esperia diretto da Fulvio Gombos :
“Tutti noi crediamo in qualcosa di grande …..
…… tutti abbiamo una gran voglia di Felicità ….
…..ogni mio dubbio è soltanto paura ……
“Conosci la tua casa?! È la quarta canzone dei ”Pietra angolare”, testo di Maria Ferrara, musica di Gaetano Fontanella. La casa spesso diventa una prigione dove ci rinchiudiamo, condizionati dalle nostre paure. L’augurio è di costruire la propria ”casa” nelle relazioni e nello scambio con tutti. Una “casa” dove non si soffre la solitudine, una ”casa” senza porte perché nessuno è estraneo.
Con la sua fedele chitarra, in veste di cantautrice, Monica Riccio ha presentato “Turnà”, premiata per il miglior testo, canzone del migrante che, costretto a lasciare la sua terra, si sposta verso un’altra città per poter trovare un po’ di fortuna. Eppure, dopo quel voler fuggir via, sente forte la nostalgia del suo mare, degli schiamazzi di quei bambini, i cui occhi hanno già visto i lati più amari della vita, ma che nonostante tutto giocano felici per le strade. In lui è comunque presente la consapevolezza che la sua terra soffre e fa soffrire chi non cede alla rassegnazione, per cui spera che prima o poi una finestra si apra e lasci entrare il sole che illumini le coscienze assopite”.
Premiata per la migliore musica è ”Calciaria” cantata da The AcuLeo mystic Project, formazione molto particolare per il genere musicale, per il loro look e per il titolo della canzone: Calciaria…tirare calci all’aria…, un termine inventato da Federica Vezzo e Davide Porzio che sono il cuore e l’anima di questo gruppo con l’idea di convogliare la comune passione per la musica d’autore e per la sperimentazione di nuovi suoni. “Calciaria è l’instancabile lotta di ciò che vorresti “fosse” ma che non “è”. Calciaria è la strana sensazione di toccare il finto risultato di un’interminabile battaglia, sensazione paragonabile solo all’affannoso tentativo di tirar calci all’impalpabile Aria”….
“My time” testo e musica di Raffaele De Mato, cantata dai Moodhula è l’ultima in gara ma premiata per la migliore canzone 2010 per il testo e la musica accattivante, per il il ritmo avvolgente, un testo che trasmette qualche inquietudine ma anche tanta serenità e una speranza:
“Questo è il mio tempo, è il tuo tempo….non ne avremo altri…..
Quando non credono in te tu non mollare
Affonna è mane dinto ‘ a terra e fa vedè”
Quando mi chiedono che mi è successo
Rispondo:” credo in Dio e non chiedo niente di che,…….”
Infine, momento emozionante di caldo colore è stato quando sul palco sono saliti gli studenti di vari paesi che frequentano la scuola di italiano, momento che spinge a cantare insieme agli Esperia “Noi crediamo in qualcosa di grande e insieme proviamolo a fare. Guarda negli occhi lo sguardo diretto. Quel che ci vuole è soltanto il rispetto.”
Video: https://www.youtube.com/watch?v=-CnUjAt-AOw