Scuola di Italiano per immigrati

Il nostro impegno per una società interculturale rispettosa delle differenze e della dignità di ogni persona

Un modello di accoglienza

Giovanni Squame
la Repubblica 29 marzo 2023

Sarebbe interessante un viaggio nel variegato, complesso mondo del volontariato. Si sa, è un mondo che origina dall’insopprimibile etica del rendersi utile agli altri, di mettersi a disposizione dei più deboli, degli emarginati, di chi ha più bisogno. E’ indifferente la motivazione che spinge a dedicare parte del proprio tempo agli altri: motivazioni religiose o laiche fa poca differenza, la solidarietà che si esprime dona a chi la riceve un senso di sicurezza e di certezza che in questo mondo nulla è ancora perduto. Si rafforza la speranza che la condizione soggettiva di disagio possa cambiare. E tanti sono i campi entro cui si esprime questo desiderio innato di fare del bene. Mi sono imbattuto in un’esperienza forse unica a Napoli, l’Associazione Scuola di pace. Un’esperienza laica che da più di trent’anni, nel solco della tradizione pacifista e nonviolenta napoletana, dedica il suo impegno alla formazione di una coscienza critica, con particolare attenzione alle giovani generazioni.

Nel 2008, la Scuola di pace, come risposta all’inasprirsi degli atteggiamenti repressivi dei nostri governi verso il fenomeno migratorio, individua nell’insegnamento della lingua italiana agli immigrati il modo più concreto ed efficace per aiutarli ad affrontare i problemi quotidiani più comuni. Imparare la nostra lingua permette di non perdersi nei meandri della burocrazia e svolgere in tranquillità le mansioni ordinarie della vita di tutti i giorni. Una Scuola aperta due giorni alla settimana, il lunedì e il mercoledì dalle 16 alle 20 con circa 120 studenti frequentanti suddivisi per livello di conoscenza linguistica in 12 classi su due turni di lezione. Attualmente, per l’anno scolastico 2022/23 sono iscritti alla Scuola di italiano ben 420 cittadini immigrati di 56 nazionalità diverse, in egual misura tra donne e uomini. Le docenti e i docenti, in numero di 30, tutti volontari, sono in gran parte specialisti nell’insegnamento dell’italiano come lingua seconda (L2). A questi si affiancano circa 20 unità tra studenti tirocinanti provenienti dalle Università “L’Orientale” e “Federico II”, con le quali sono in vigore protocolli d’intesa, e volontari che in vario modo collaborano con la Scuola di pace. Dal 2012, nel mese di giugno, grazie alla convenzione con l’Università per stranieri di Siena, si svolgono in sede gli esami per la Certificazione di italiano L2, secondo il “Quadro comune europeo di riferimento per le lingue” dal livello A2 al livello C1.
Intanto l’impegno della Scuola non finisce qui perché bisogna considerare le attività collaterali all’insegnamento che contribuiscono non solo a facilitare la competenza linguistica dell’apprendente, ma anche e soprattutto a creare un clima di collaborazione alla pari, di conoscenza reciproca e di amicizia.
Con l’aiuto di due volontarie, storiche dell’arte, vengono mensilmente organizzate visite guidate alla città, ai suoi monumenti e ai musei allo scopo di favorire l’inserimento attivo e consapevole nel tessuto cittadino. Inoltre quest’anno hanno preso forma i laboratori di sartoria, di musica e di fotografia che integrano l’educazione linguistica con forme ludiche di socialità e anche di vero e proprio avviamento ad attività lavorative.
La cosa sorprendente che mi ha sollecitato a scrivere di Scuola di pace è che tutto questo pullulare di iniziative si regge sul volontariato, senza avere alle spalle grosse organizzazioni o finanziamenti. Non solo. La Scuola di italiano riesce a svolgere la sua attività solo grazie alla disponibilità della chiesa Battista di via Foria n.93 che la ospita nei suoi locali, privi naturalmente di attrezzature scolastiche e dotati di tavoli non sempre comodi per la scrittura. E’ evidente che servirebbero più aule per garantire una didattica su un solo turno e in prospettiva aumentare il numero dei giorni di lezione a settimana.
Mi sento di condividere l’appello del Presidente della Scuola di pace rivolto ai dirigenti scolastici, ai responsabili religiosi e a quanti hanno disponibilità di locali a visitare la Scuola e a creare le condizioni per una sistemazione logistica idonea a sostenere e a migliorare una esperienza pluridecennale meritoria per il suo impegno etico e civile.

Come Nasce

La scuola di italiano per immigrati dell’ Associazione Scuola di Pace di Napoli nasce da un’ idea covata per anni e messa in pratica con tutto l’ entusiasmo e la gioia di chi realizza un piccolo-grande sogno.

La storia comincia con la prima lezione, tanto attesa e preparata a cui ci aspettavamo di trovare folle di gente. Ma a riempire l’aula è solo un alunno: Stanley.

Gli viene proposto un test d’ ingresso troppo difficile e la lezione si chiude lì. Ragioniamo su cosa è andato storto e al secondo incontro cambiamo tattica: se Maometto non va alla montagna…. Si va per strada e si invitano i ragazzi immigrati in una scuola gratuita dove si sta facendo lezione. Quel giorno abbiamo raggiunto quattro iscritti. Da quel giorno in poi, ogni mercoledì arrivano sorprendentemente nuovi ragazzi e ragazze da accogliere e da conoscere. Stanley è ormai il nostro “braccio destro”: ci aiuta con la lingua, ci dà consigli, ci rassicura e quando necessario fa la voce grossa. Al secondo anno di scuola il gruppo di insegnanti e tutor deve essere necessariamente ampliato: due anni dopo siamo venti a lavorare al progetto, con diversi compiti e responsabilità, mentre gli studenti hanno superato il centinaio. Il programma è fitto: lezioni di lingua e di storie e culture, cene, cineforum, feste. Solo Stanley oggi non è più presente: ha trovato un regolare lavoro nelle Marche da dove ogni tanto chiama per sapere come procedono le lezioni. L’ ultima volta che l’abbiamo incontrato, tra i sorrisi, ci ha raccomandato di non cancellare mai il suo nome dall’elenco degli alunni della scuola.

P.s. Questo piccolo articolo si trova in Le 100 storie. I giovani che cambieranno l’Italia, pubblicato in occasione della Marcia Perugia-Assisi 2010

Presentazione

Che senso ha la parola “tazzina” o perché dovrebbe esistere “il bancone” se non hai bisogno di raccontare che fai colazione al bar con il caffè la mattina?
Ed ecco che si apre un mondo.
In un momento le parole che usiamo tutti i giorni sono strane e per niente scontate.
La lingua diventa qualcosa di materiale, un’entità fisica, un muro frapposto tra noi e gli immigrati. Ogni mondo ha il suo segreto e la chiave per accedervi è la lingua. C’è un nesso forte tra i nomi e le cose.
Nelle prime lezioni dei corsi di italiano agli immigrati della Scuola di Pace, che sono partiti 6 anni fa, ci rendiamo conto di dover far saltare i programmi prefissati e insegnare la lingua diventa quindi il pretesto per cominciare a incontrare veramente “l’altro” azzerando le idee che avevamo in mente.
“Il pericoloso clandestino” che alcuni politici vedono dietro ogni “vucumprà”, sta portando a casa nostra un mondo diverso che abbiamo l’onore di conoscere.
Osserviamo, smontiamo e utilizziamo la lingua italiana, scoprendoci insieme nuovi italiani.
La confusione che più volte facciamo nel ricordare il nome di un ragazzo ci racconta di più generazioni che si conservano nei quattro, cinque nomi che alcuni di loro hanno.
La profondità di ogni cultura esce fuori dall’orgoglio e dalla fierezza con cui parlano delle loro tradizioni, e la malinconia che li accompagna rende sacro ogni ricordo.
La nostra scuola comprende oggi più di una ventina tra insegnanti e tutor. L’esperienza, oltre alle lezioni in aula, si arricchisce con cineforum, visite guidate, cene multietniche e gruppi di ascolto e coinvolge centinaia di immigrati. L’umanità che avvolge questa esperienza è resa speciale anche dalla professionalità che ognuno di noi mette completamente a disposizione.

Simpatica testimonianza di una delle ragazze che frequentano la scuola: https://www.youtube.com/watch?v=R5YoWzhvHlk

Docenti, tirocinanti e tutor dell'anno 2023/24

Docenti: Alessandra Spadaccini, Alessandra Silipo, Anna Cavallaro, Anna Costagliola, Anna Masucci, Anna Vitiello, Benedetta Artesi, Carla Cristilli, Carmela Bianco, Carmela Maffia, Chiara Mesto, Claudia Portadibasso, Denise Perillo, Francesca Pane, Franco Brescia, Giovanni Galiero, Grazia Zaccagnino, Lavinia Caruso, Luciana Esposito, M. Giacinta Gallo, M. Valeria Ferruzza, Marcella D’Aponte, M.Paola Noschese, Maria Pezzella, Marika Lamberti, Marina Di Marco, Marta Maffia, Mirella D’Antonio, Monika Jezak, Nello Minervino, Paola Carrozzo, Paola Sanges, Patrizia Fusella, Renato Casolaro, Rosario Mottola, Roberta De Gregorio, Rossella Pignanelli.

Tirocinanti e tutor: Francesco Cuomo, Francesco Petrucci, Anita Sorrentino, Francesca Vaccaro, Giuseppe Liccardo, Cristiana Pinto, Daniele Riccio, Daniela Polcaro, M.Teresa Montesano.

» Info Sui Corsi

I corsi si tengono il lunedì ed il mercoledì in Via Foria, 93
dalle 16,30 alle 18,00 e dalle 18,30 alle 20,00.
Ognuna delle classi è abbinata ad un colore a seconda della competenza linguistica degli studenti definita dal test di ingresso:
blu, livello pre-A1, tre classi;
rossa, livello A1, tre classi;
gialla 1, livello intermedio A1/A2, due classi;
gialla 2, livello A2, una classe;
verde, livello B1, una classe;
bianca, livello B2, una classe;
arancione, livello C1, una classe in DAD;
(riferimento del Quadro Comune Europeo per le lingue).
Le iscrizioni iniziano ad ottobre e si chiudono a fine marzo.
Gli esami si svolgono presso la nostra sede nella prima settimana di giugno secondo il calendario e le modalità dell’Università per stranieri di Siena con cui vige la convenzione dal 2012. I risultati si possono visionare sul sito Univ. di Siena da settembre, gli attestati cartacei sono consegnati nel mese di novembre.

Per informazioni: 335.5786146 Carmela

» Materiale Didattico

Qui è possibile trovare il materiale didattico utilizzato per i nostri corsi ed esami.

https://drive.google.com/drive/u/0/folders/0BxtRkwQ8eaf5RnVhQ04yOGJUSlE

Per informazioni: 3355786146 Carmela

» Materiale Cineforum

FILM DISPONIBILI PER LA DIDATTICA DELLA SCUOLA DI ITALIANO
IMPARARE LA LINGUA CON IL CINEMA
a cura di Cristofaro Palomba

Il Cineforum abbinato alla “Scuola di Italiano” per immigrati della “Scuola di Pace di Napoli”, che in questi anni ha accompagnato la ricca esperienza didattica dei docenti, ha fornito ai nostri amici immigrati momenti di coinvolgimento culturale ed emotivo atti a favorire la loro partecipazione a dibattiti e conversazioni utilissimi a migliorare l’apprendimento e l’uso della lingua.
La scelta dei film fatta in questi anni è stata dettata dall’ esigenza di offrire opere semplici, di buon livello che affrontassero problemi di forte interesse per gli immigrati in modo da stimolarne l’attiva partecipazione e la conversazione.
I temi delle “diversità culturali” , della “convivenza”, delle “diversità religiose”, della “famiglia”, della “condizione della donna”, della “pace” sono serviti a stimolare, pur nella consapevolezza delle grandi difficoltà, il dibattito sulle diversità che, pur sembrando a volte un ostacolo insormontabile, rappresentano una grande ricchezza nell’incontro fra i popoli.
Il linguaggio cinematografico che per sua natura tende a superare le diversità linguistiche, proprio perché parla con le immagini suscitando emozioni e pensieri, riesce a mettere in comunicazione persone anche di esperienze, culture e lingue diverse.
Il percorso didattico è partito da questo presupposto e si arricchito di una serie di metodologie idonee a stimolare e promuovere l’apprendimento della lingua italiana.
All’inizio della nostra esperienza corredavamo il film solo di una scheda illustrativa che nel presentare il film ne stimolava una più attenta lettura e alcune considerazioni critiche. Successivamente si è pensato di effettuare una presentazione in plenaria per sollecitare gli allievi a cogliere gli elementi di maggior interesse per stimolare la conversazione che seguiva il film.
I film sono stati proiettati in lingua italiana con sottotitoli in italiano dando ai corsisti l’opportunità di ascoltare e avere un contatto visivo con la lingua che, abbinata in questo caso alle immagini, favorisse una forte familiarizzazione con il linguaggio sia parlato che scritto.
Negli ultimi tre anni si è voluto approfondire ancora di più la metodologia didattica per cui oltre alla scheda, che illustra brevemente il film, si è elaborato un Power point, che a partire dalle immagini e dai dialoghi, proponesse spunti di conversazione, analisi e comprensione di testi ed esercizi linguistici che favorissero l’apprendimento della lingua italiana.
Questa ulteriore metodologia ha contribuito a far sì che il film non fosse considerato un qualcosa di separato dal percorso di apprendimento della lingua, ma un momento organicamente inserito nella didattica e quindi parte integrante del percorso formativo.
Questa metodologia, infatti, ha visto aumentare abbastanza la partecipazione dei corsisti che si sono sentiti più fortemente coinvolti e partecipi ai dibattiti, alle conversazioni e agli esercizi linguistici che hanno preceduto e seguito ogni film.
Lo strumento “Cinema” si è rivelato quindi un ottimo mezzo didattico, che, oltre ad offrire un momento ludico, ha consentito ai partecipanti di vedere, ascoltare, leggere e parlare con la lingua italiana.

Anche ciascuno di noi si è arricchito dall’evolversi di queste metodologie e da questo percorso formativo che, con l’aiuto degli stessi immigrati, potrà essere perfezionato e arricchito nelle prossime esperienze.
Tuttavia, difficoltà organizzative non sono mancate, si è sperimentato, infatti, in questi anni la difficoltà a presentare e proiettare il film in plenaria perché si è notato che crea problemi per la didattica nelle classi . Spesso, infatti, è capitato che chi aveva visto il film non fosse presente alla lezione in classe e chi non l’aveva visto trovasse, ovviamente, poco interesse al dibattito e difficoltà alla realizzazione di esercizi avulsi da un contesto.
Si è pensato quindi di raccogliere tutti i materiali già utilizzati e di offrire a tutti i docenti questo catalogo in modo che, chi ritenesse opportuno di usufruire per le attività didattiche di questo strumento si organizzi all’interno della sua classe o abbinando un paio di classi.
Il film verrà quindi presentato e proiettato all’interno della classe dove poi verrà realizzato di dibattito e gli esercizi didattici. Questo metodo renderà ancor più evidente agli alunni che il film è parte integrante del processo formativo e non un elemento estraneo.
(Questo catalogo potrà ovviamente essere incrementato con nuovi film e nuovi materiali didattici).

https://portale.scuoladipacenapoli.it/wp-content/uploads/2016/09/FILM-DISPONIBILI-PER-LA-DIDATTICA-DELLA-SCUOLA-DI-ITALIANO.pdf